Cinema in Italia
Ci sono molti cinema in Italia:
a Roma: Detour, Cinema Azzurro Scipioni, The Space Cinema, Cinema Farnese Persol, ecc; a Firenze: Cinema la Compagnia, UCI Cinemas - Via del Cavallaccio, Cinema Fiume all'aperto, ecc. In Italia, i film al cinema di Firenze tendono a essere doppiati in italiano. Ci sono comunque cinema a Firenze che proiettano film in inglese con sottotitoli in italiano. È quasi impossibile elencare tutti i cinema delle città italiane.
1900s
Le sale cinematografiche itineranti divennero un fenomeno diffuso in Italia all'inizio del XX secolo, consentendo l'alfabetizzazione alle arti visive. Una serie di attrazioni ottiche, tra cui lanterne magiche, cinegrafi, stereoscopi, panorami e diorami, che avevano alimentato l'immaginazione europea e favorito la circolazione di un mercato comune delle immagini, furono rapidamente esaurite da questo nuovo tipo di spettacolo. Tra il 1903 e il 1909 il cinema itinerante italiano, prima considerato un fenomeno da baraccone, comincia a stabilizzarsi e ad assumere i tratti di una vera e propria impresa, guidata da tre importanti organizzazioni: Cines, con sede a Roma; Ambrosio Film e Itala Film, tutte con sede a Torino; e Cines. Seguirono presto altre imprese a Milano e a Napoli, che acquisirono rapidamente un livello di qualità produttiva rispettabile e furono in grado di vendere i loro prodotti sia in patria che all'estero. I primi film italiani erano spesso opere teatrali o adattamenti letterari, come l'emergere di un cinema con obiettivi elevati, in grado di abbracciare tutte le suggestioni culturali e storiche della nazione, fu favorito dalla presa di coscienza delle potenzialità spettacolari del mezzo cinematografico. L'educazione è un flusso ininterrotto di idee che il grande pubblico, così come il pubblico istruito, può facilmente assorbire.
1910s
Negli anni Dieci il cinema italiano cresce rapidamente. L'anno più prospero, il 1912, vide la produzione di 569 film a Torino, 420 a Roma e 120 a Milano. Uno dei primi film Quo Vadis è la produzione di Enrico Guazzone del 1913. Il fenomeno del divismo cinematografico, iniziato con la prima di Ma l'amor mio non muore (1913), si sviluppò e declinò tra il 1913 e il 1920.
Il film futurista degli anni Dieci
Il primo movimento d'avanguardia nel cinema ebbe origine in Italia tra il 1911 e il 1919 e fu influenzato dal Futurismo, un movimento estetico e sociale della nazione. Il Futurismo poneva una forte enfasi sul dinamismo, la velocità, la tecnologia, la giovinezza, la violenza e cose come automobili, aeroplani e città industriali. Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Fortunato Depero, Gino Severini, Giacomo Balla e Luigi Russolo furono alcuni dei suoi protagonisti. Il movimento cercava di liberare l'Italia dal peso del passato esaltando la modernità. Tra i firmatari del Manifesto della Cinematografia Futurista del 1916 vi erano Giacomo Balla, Armando Ginna, Bruno Corra e Filippo Tommaso Marinetti. Il cinema era la forma d'arte perfetta agli occhi dei futuristi, poiché era un nuovo mezzo che poteva essere manipolato attraverso il montaggio, gli effetti speciali e la velocità. La maggior parte dei film con temi futuristi di quest'epoca è scomparsa, ma i recensori indicano (1917). Negli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale, l'industria cinematografica italiana fatica a competere con la crescente concorrenza straniera. L'Unione Cinematografica Italiana fu fondata da alcuni importanti studios, tra cui Cines e Ambrosio, per coordinare un piano di produzione cinematografica nazionale. A causa del notevole divario tra produzione e presentazione (alcuni film furono distribuiti solo anni dopo la loro produzione), questo tentativo fu per lo più inefficace.